Le tipicità irpine: i vini
VINI I vini dell’Irpinia sono ormai conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.
VINI
I vini dell’Irpinia sono ormai conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Ognuno di essi ha caratteristiche proprie e distintive.
Il successo di questo prodotto è dato, naturalmente, dalle caratteristiche di questa terra: vulcanicità del suolo, mineralità, peculiarità del clima; ma soprattutto dalle caratteristiche che gli vengono dalla prassi di coltivazione.
Il valore dei vini irpini non nasce, quindi, dalle sue proprietà organolettiche ma dall’impegno e dalla caparbietà del vitivinicoltore di adattarsi al territorio, di volgere a suo favore e a favore del prodotto gli impedimenti del terreno.
E’ questo il vanto e il pregio delle uve autoctone, che costituiscono la ricchezza più esemplare dei vitigni dell’avellinese e, nel nostro caso, del Partenio. Che è notoriamente terra di montagne e colline e che preserva da sempre una varietà incredibile di prodotti agricoli e colture, fra cui i vigneti.
Passiamo ora a conoscere i vini che fanno la fama dell’irpinia in tutto il mondo: il Greco di Tufo, il Taurasi e il Fiano di Avellino.
GRECO DI TUFO
Il vino greco di tufo è un bianco Doc di grande qualità. Nasce dalle uve di vigneti situati in una zona limitata dell’Irpinia, comprendente il comune di Tufo, da cui il vino prende parte del nome.
Il vino è prodotto con le uve del “vitigno greco”, quell’ “Aminea gemina”, che alcune fonti storiche dicono essere stata importata in Campania dal popolo dei Pelagi della Tessaglia. Essi avrebbero provveduto a diffondere la coltivazione, prima in provincia di Napoli, sulle pendici del Vesuvio e, successivamente, nell’avellinese, in particolare a Tufo, il cui terreno, ricco di zolfo e altri minerali, risultò subito il più adatto alla coltivazione di un tale vitigno.
ZONA DI PRODUZIONE
La produzione del Greco di Tufo interessa i comuni di Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Petruro Irpino, Prata di Principato Ultra, Santa Paolina, Torrioni. Ben sette comuni su un totale di otto dell’intera Regione appartengono, quindi, al territorio del Partenio. A dimostrazione che questo territorio coincide, quasi esattamente, con la zona di produzione sancita dalla disciplinare per il Greco di Tufo.
Nel 1970, per il solo Greco di Tufo le ditte produttrici dichiarate erano cinquantuno, per una superficie coltivata di sessantuno ettari, 25 anni dopo le aziende iscritte erano già trecentocinque, con un superficie coltivata di trecentoventicinque ettari.
CARATTERISTICHE
Il Greco di Tufo è un vino dal profumo fruttato di albicocca, mela, pesca, agrumi e il sapore ricorda i frutti maturi. E’ un vino bianco e secco, molto pregevole, che si accompagna ad antipasti, specie a base di pesce, piatti freddi, frittura di pesce, ostriche, aragoste e crostacei. In alcuni casi può accompagnarsi anche ai dolci tradizionali della Campania.
Si beve freddo e ha odore netto. Gradevole e dal sapore tenue e asciutto, può avere colore giallo, paglierino o giallo dorato. Ha una gradazione alcolica minima (12 gradi) e
acidità totale minima.
DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA
Fu Giuseppe Saragat, il 26 marzo 1970, a decretare il riconoscimento della denominazione d’origine controllata “Greco di Tufo”. Contemporaneamente fu rilasciato il relativo disciplinare con la pubblicazione dello stesso sulla Gazzetta Ufficiale. Una delle prime conseguenze, la più immediata, fu che i produttori che intendevano commerciare il proprio vino, fregiandosi della Doc, furono obbligati a denunciare i propri terreni vitati.
TAURASI
Anche il Taurasi ottenne il riconoscimento della Doc il 26 marzo 1970, con decreto del Presidente della Repubblica. Da quella data inizia la fama e l’ascesa di questo vino e del comune stesso da cui il vino prende il nome: Taurasi, che è un piccolo centro dell’Irpinia al quale, a sua volta, fu dato il medesimo nome di un’importante città dell’antica tribù degli Irpini, Taurasia.
In base al relativo disciplinare di produzione, il vino Doc Taurasi deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti dal vitigno Aglianico. Possono concorrervi le uve provenienti dai vitigni Piedirosso, Sangiovese e Barbera, da soli o congiuntamente presenti nei vigneti.
ZONA DI PRODUZIONE
Comprende il territorio di diciassette comuni campani. Due sono i comuni del Partenio in cui si produce Il Taurasi: Montemiletto e Montefalcione.
CARATTERISTICHE
E’ prodotto con almeno l’85% di Aglianico. Di colore rosso rubino e dall’odore gradevole, il suo profumo rimanda ai frutti di bosco, alla ciliegia, al pepe nero e al tabacco. Ha un sapore pieno e armonico dal retrogusto persistente.
E’ un vino rosso che può abbinarsi con i secondi piatti strutturati a base di carne rossa e di selvaggina. Può essere provato anche con formaggi di media e lunga stagionatura.
TAURASI DOCG, VINO DEI PRIMATI
Per avere diritto alla “Doc Taurasi”, è necessario un periodo di invecchiamento di almeno tre anni, di cui uno in botti di legno di rovere o di castagno. Il vino, sottoposto ad un periodo d’invecchiamento non inferiore a quattro anni può riportare in etichetta la qualifica di riserva.
L’anno da ricordare è il 1992, poiché ha visto il passaggio dalla Doc Taurasi al Docg Taurasi, attraverso il relativo procedimento di riconoscimento.
In seguito alla presentazione di un’istanza di riconoscimento da parte dei produttori, il comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine, in primo luogo accertò se il vino Taurasi avesse o meno il requisito di “particolare pregio”, condizione necessaria e indispensabile per il passaggio dalla Doc alla Docg. Furono effettuati tutti gli esami sul prodotto, su campioni anonimi di cinque annate, e precisamente del 1986, 1987, 1988, 1989, 1990. In seguito ai risultati di tali prelievi, il 6 aprile 1992, nella seduta del comitato nazionale per la tutela delle denominazioni d’origine dei vini, al Taurasi fu riconosciuto il requisito di “particolare pregio”, atto a farlo diventare vino a denominazione d’origine controllata e garantita. Si tratta di un riconoscimento conferito per la prima volta a un vino dell’Italia centro-meridionale.
FIANO DI AVELLINO
Il vitigno Fiano ricopre le colline dell’Irpinia fin da quando queste erano abitate dai Samnites Hirpini. Le uve destinate alla produzione dei vini così denominati sono prodotti nei seguenti comuni del Partenio: Capriglia Irpina, Grottolella, Mercogliano, Montefalcione Montefredane, Ospedaletto d’apinolo, Santangelo a Scala, Summonte.
CARATTERISTICHE
Di colore giallo paglierino chiaro, aroma sottile, sapore asciutto e retrogusto di nocciola tostata, sprigiona intensi profumi mielati.
E’ un prodotto autentico di questa terra. Può accompagnarsi ad un intero pasto di cucina marinara e può abbinarsi a primi piatti a base di frutti di mare e ortaggi.
Ultimo aggiornamento
28 Gennaio 2022, 16:02